Ancora emergenza sbarchi: ma la Prefettura di Ragusa era pronta anche a Pasqua

  • di Redazione Il Solidale
  • 16 apr 2020
  • CRONACA

Ancora emergenza sbarchi: ma la Prefettura di Ragusa era pronta anche a Pasqua

RAGUSA - La Prefettura di Ragusa, in questo particolare momento, sta affrontando con instancabile impegno la gestione degli sbarchi "autonomi" ovvero quegli arrivi di gommoni o altri mezzi nautici di fortuna che per le loro ridotte dimensioni sfuggono ai controlli in mare da parte della Capitaneria di Porto e dalla Guardia di Finanza ma che, tuttavia, debbono essere gestiti ed affrontati con immediatezza. E' della domenica di Pasqua, infatti, l'ultimo approdo inaspettato a Pozzallo dove, con una  incredibile velocità, un gommone con 102 migranti a bordo è arrivato in banchina senza che si sia potuto intercettare prima e senza poterlo bloccare, pena la collisione e il possibile ribaltamento o che tale controllo avrebbe provocato con sicuri rischi per l'incolumità dei migranti. Con immediatezza, considerata la giornata festiva di Pasqua, sono stati predisposti subito i controlli sanitari  a cura dell'USMAF nonché quelli dell'Azienda Sanitaria Provinciale e, poi, con altrettanta velocità, si è provveduto ad individuare una struttura sul territorio che potesse ospitarli, considerato che l'Hotspot al momento non può accogliere nessun altro migrante oltre i 50 in atto ospitati, provenienti da Agrigento, in quanto uno di essi, tenuto separatamente in isolamento, è risultato positivo al COVID – 19. E' stata, pertanto, riattivata una struttura di proprietà del demanio regionale ma acquisita dalla Prefettura in comodato d'uso dal lontano 22 ottobre 2014 quando la struttura stessa veniva utilizzata proprio per l'accoglienza dei migranti richiedenti la protezione internazionale. Da allora il Ministero dell'Interno ha effettuato importanti e consistenti lavori di ristrutturazione e adeguamento curati dal Dipartimento di Protezione Civile con un considerevole impegno economico da parte dello stesso Ministero con particolare riguardo  ai lavori di allacciamento della rete idrica e fognaria che è stata regolarmente collegata con la rete dell'area artigianale di Comiso che, pertanto, allo stato è perfettamente idonea e funzionante. Il pozzo della rete idrica è in comune con l'Azienda Agricola Don Pietro da cui ovviamente vengono stralciati i relativi consumi. Il complesso, denominato Azienda Don Pietro, sito nel territorio di Ragusa ma al confine con il Comune di Comiso, è perfettamente adeguato allo scopo - anche perché nasce proprio quale centro di accoglienza - sotto tutti i profili tecnici ed è altamente presidiato dalle Forze di polizia, che garantiranno il periodo di isolamento sanitario a tutti i migranti prima di poterli trasferire presso altre destinazioni. Ovviamente non è consentito a nessuno, per ragioni sanitarie di accedere all'interno, tranne all'Ente gestore, alle Forze di polizia e al personale abilitato opportunamente equipaggiato. Presso la struttura dell'Azienda San Pietro vengono effettuati a cura dell'Azienda Sanitaria Provinciale accessi giornalieri per il controllo della temperatura e per garantire la sorveglianza sanitaria per tutto il periodo della quarantena e, a distanza di almeno 7 giorni, saranno effettuati anche i tamponi sui soggetti ospitati. Il servizio di sorveglianza sanitaria è integrato con la collaborazione di Emergency che assicura la presenza in loco giornalmente con personale medico ed infermieristico. E' altresì prevista nei prossimi giorni l'attivazione della Croce Rossa Italiana con la propria organizzazione che potrà assicurare un servizio aggiuntivo in raccordo con l'Azienda Sanitaria Provinciale. In presenza di sintomatologie evidenti l'Azienda Sanitaria Provinciale garantirà, inoltre, il servizio necessario e l'eventuale rilevazione di tamponi per  il COVID – 19 in urgenza.