2 aprile, Giornata mondiale Consapevolezza su Autismo: le riflessioni dell'on. Davide Faraone in un suo lungo post di oggi su facebook

  • di Redazione Il Solidale
  • 2 apr 2024
  • OPINIONI

2 aprile, Giornata mondiale Consapevolezza su Autismo: le riflessioni dell'on. Davide Faraone in un suo lungo post di oggi su facebook
"Oggi è il 2 aprile, la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo. Quanta ipocrisia in quella parola: “consapevolezza”... Con queste frasi inizia il lungo post pubblicato oggi, martedì 2 aprile, nella propria pagina facebook, dall'onorevole Davide Faraone (capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati) il quale coglie l'occasione per condividere le proprie riflessioni, in concomitanza con la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, istituita nel 2007 dalle Nazioni Unite con l'obiettivo di accendere i riflettori su questa condizione (perchè essa non è una malattia) che in Italia sembra interessi un bambino su 77, tra i 7 e i 9 anni, e circa 500mila famiglie. Ecco cosa scrive Davide Faraone e si legge nel suo lungo post :
"Oggi è il 2 aprile, la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo. Quanta ipocrisia in quella parola: “consapevolezza”. Passano gli anni, si affastellano le giornate blu, ma alla piena contezza di noi genitori di persone con autismo, su cos’è e come cambia un’esistenza, corrisponde un’incoscienza assoluta di chi vive a due centimetri da noi e non si accorge nemmeno che esistiamo. La giornata stessa rischia di mostrare i tratti tipici dell’autismo: ripetitività e difficoltà di comunicare. L’autismo, seppur scientificamente non contagioso, lo è socialmente, perché le famiglie delle persone con autismo si impregnano dell’isolamento dei propri figli, tendono a chiudersi, ad isolarsi da una società che mal sopporta le differenze. E poi a loro volta le mamme e i papà dei bambini autistici diventano amici fra loro, si frequentano, si chiudono in comunità, perché spesso considerato l’unico modo per evitare l’umiliazione di vedere qualcuno ridere del proprio figlio, di leggere il fastidio nello sguardo di chi non sopporta un comportamento “anomalo”, in pizzeria, al cinema, al bar. Noi italiani che abbiamo sfidato giustamente tutto questo quando abbiamo deciso di chiudere le scuole speciali, i manicomi e abbiamo scelto lo scambio delle esperienze, anche quelle profondamente diverse, perché abbiamo pensato alla ricchezza che ne deriva e che dalla socialità potessero nascere donne e uomini migliori, non possiamo rassegnarci. Le mamme, i papà si impegnano tutti i giorni, con grandissimi sacrifici e col sostegno di instancabili professionisti, per insegnare ai propri figli ad impugnare una forchetta e un coltello, a stare seduti a tavola, ad allacciarsi le scarpe, a vestirsi, a comunicare, anche in maniera non convenzionale. Sono i rudimenti per una vita che non sarà mai del tutto autonoma e indipendente, o non lo sarà per niente, ma sono gli sforzi che consentono di migliorare la qualità della vita dei propri figli e li spingono a vivere nella società. A chi sta leggendo questo mio pezzo, in coscienza, chiedo adesso di provare a dare una risposta ad una domanda: di fronte a questo immane sforzo, cosa faccio, anche di piccolo, nella mia vita per accogliere questa diversità? A questo deve servire la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, a trovare una risposta a questa domanda, altrimenti il 2 aprile sarà sempre e solo la giornata delle persone con autismo e delle loro famiglie, che non hanno bisogno di una giornata, hanno già una vita intera che li rende consapevoli.
P.S.: sostenete la Fondazione Italiana Autismo (Fia), sostenete la ricerca scientifica, con un sms al 45585, fino al 14 aprile, visitate il sito https://www.fondazione-autismo.it e attraverso la lettura del bilancio sociale scopritene l’attività".