Libri e letture. "Il gioco dell’angelo" di Carlos Ruiz Zafón
- di Redazione Il Solidale
- 13 mag 2025
- OPINIONI

Santa Domenica Vittoria. Scritto dall’autore barcellonese Carlos Ruiz Zafón, il romanzo "Il gioco dell’angelo (titolo originale “El juego del ángel”), che fa parte della trilogia de “Il cimitero dei libri dimenticati” (“El cementerio de los libros olvidados”), è stato scritto nel 2008 e da allora non ha mai smesso di affascinare i suoi numerosi lettori.
La storia è ambientata a Barcellona, come quella del libro “L’ombra del vento dello stesso autore, città natale dello scrittore; è narrata da David Martín, un giovane che lavora scrive per un giornale una rubrica noir di grande successo. Figlio di un reduce di guerra alcolizzato e violento, morto assassinato davanti a lui e di una madre che lo ha abbandonato anni prima, il giovane cresce con la compagnia di pochi ma fidati amici. Viene licenziato per la gelosia dei colleghi, problema che si trasforma in opportunità quando decide di diventare un vero e proprio scrittore di romanzi. Grazie a questa dote innata incontrerà il suo nuovo datore di lavoro, un uomo strano e sinistro che lo coinvolgerà in un’avventura pericolosa e senza possibilità di ritorno.
Il volume di 700 pagine inizia ad appassionare dopo le prime 250, è quindi rivolto ad un lettore paziente e veramente interessato alla sua lettura. Nato dal genio dell’autore, la storia, complessa e volutamente contorta, riesce a tenere i fili di tutte le trame, principali e secondarie, sviluppandole così bene da far sorprendere il lettore ad ogni pagina.
L’obiettivo di chi legge è dare la soluzione di un intricato enigma, e tutte le volte che penserà di averlo risolto, si accorgerà di aver sbagliato tutto e continuerà la lettura con il fiato sospeso, più confuso di quando ha iniziato il libro e per questo bramoso di sapere il finale.
Per questo è un libro assolutamente consigliato agli amanti degli enigmi, della buona scrittura e della suspense. Per non parlare dell’ambiguo finale che, invece, se da una parte è commovente, dall’altra ci lascia interdetti e confusi, pieni di dubbi e incertezze che mai potremmo svelare.
La bellezza del libro risiede nel mistero che lo caratterizza, nella sua capacità di stimolare la fantasia e l’ammirazione di chi lo legge. Come disse Albert Einstein, “La più bella e profonda emozione che possiamo provare è il senso del mistero… (penso che) l’eterno mistero del mondo sia la sua comprensibilità”. Perché spesso il mistero è l’immaginazione ci portano alla curiosità, che rappresenta il preludio di ogni conoscenza, il motore della crescita umana e intellettuale a cui i grandi pionieri di tutte le epoche hanno sempre fatto riferimento prima di cambiare in meglio il mondo e le nostre vite. (Eva Casella)