Diocesi calatina. C'è il "Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e delle Persone vulnerabili"
- di Redazione Il Solidale
- 25 set 2020
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CALTAGIRONE – Il vescovo della Diocesi calatina, Calogero Peri, su indicazioni di Papa Francesco e della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha costituito il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e delle Persone vulnerabili (SDTM). I componenti che sono stati nominati a farne parte sono: don Antonio Carcanella (referente diocesano), don Michelangelo Franchino (responsabile comunicazione), Salvatore Ialuna (avvocato Canonista), Luigi Di Liberto (sovrintendente capo Polizia di Stato), Rosaria Giaquinta (psicologa), i coniugi Giuditta Gulino (avvocato) e Alessandro Vanella (medico), i coniugi Carmela Migliore (insegnante) e Gaetano Caruso (diacono). L’individuazione dei referenti per il il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e delle Persone vulnerabili è stato solo il primo passo, dato che la loro scelta mira a valorizzare esperienze e competenze che saranno ulteriormente approfondite, con appositi corsi di formazione promossi dal Servizio Regionale presieduto dal vescovo di Mazara del Vallo, Mons. Domenico Mogavero, delegato della Conferenza Episcopale Siciliana (CESi). Tra i primi compiti, al Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori e delle Persone vulnerabili sono stati affidati sia la promozione e sia l’accompagnamento delle attività di prevenzione e formazione a livello territoriale secondo quanto è richiesto nella "Lettera al popolo di Dio" del 20 agosto 2018, nella lettera Apostolica "Vos estis lux mundi" del 07 maggio 2019 e nelle Linee guida per la tutela dei Minori e delle Persone vulnerabili, approvate dalla 73° Assemblea generale della CEI (20-23 marzo 2019). In merito a questo organismo diocesano, il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, si è espresso così: "La predilezione di Gesù per i piccoli, i poveri, i peccatori, per i malati e gli emarginati spinge ogni credente e la comunità cristiana a seguire il suo esempio e ad attualizzare questa missione. Aspetti della cultura contemporanea e frange della nostra società con equivoche, devianti e deviate posizioni rinnovano purtroppo gli attacchi e la sofferenza delle persone più indifese. La Chiesa, in considerazione di questa situazione, dotandosi di questo Servizio -ha concluso il vesco Peri-, vuole rinnovare la sua scelta preferenziale ed inequivocabile per le persone più fragili e vulnerabili, alle quali tutti siamo chiamati ad offrire il nostro contributo e il nostro sostegno". Salvo Cona