“Emendamento approvato. Si rimedia a un altro torto verso i disabili". Lo annuncia in un post di oggi il senatore Davide Faraone di Italia Viva

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 dic 2021
  • OPINIONI

“Emendamento approvato. Si rimedia a un altro torto verso i disabili". Lo annuncia in un post di oggi il senatore Davide Faraone di Italia Viva
(Salvo Cona) CALTAGIRONE. “Emendamento approvato. Ieri sera in Commissione abbiamo finalmente rimediato all’ennesimo torto nei confronti delle persone con disabilità.” Lo scrive in un post pubblicato stamani sul suo profilo facebook il senatore Davide Faraone di Italia Viva dove si legge la propria soddisfazione per quanto avvenuto e per il risultato conseguito, tanto da rivolgere un sentito “Grazie alle senatrici e ai senatori, grazie alle associazioni che, ancora una volta, dimostrano di essere il pilastro su cui costruire un Paese che non lascia indietro nessuno.”
Ecco cosa si legge nel testo del post del senatore Faraone, dove spiega le motivazioni di questa sua battaglia che vede come protagonisti “Tante donne e uomini fragili, ad un certo punto, per una interpretazione restrittiva della Cassazione, subito recepita dall’Inps, si erano visti togliere l’assegno di invalidità perché lavoratori”:
Emendamento approvato.
Ieri sera in Commissione abbiamo finalmente rimediato ad un torto. Insieme alla mia amica e collega Annamaria Parente, Presidente della Commissione Sanità al Senato, avevamo scritto e presentato un emendamento al Dl fiscale per riportare alla decenza una storia incredibilmente indecente, l’ennesimo torto nei confronti delle persone con disabilità.
La storia l’ho raccontata qui qualche settimana fa. Tante donne e uomini fragili, ad un certo punto, per una interpretazione restrittiva della Cassazione, subito recepita dall’Inps, si erano visti togliere l’assegno di invalidità perché lavoratori. L’Istituto di Previdenza sociale aveva disposto che l'invalidità civile (dal 74 al 99%) da quel momento in poi sarebbe andata solo agli inoccupati e non più, com’era in precedenza, a tutti quelli che riuscivano a trovare lavoro,a patto di non superare un reddito di 4931 euro l’anno.
Avevano messo migliaia di donne e di uomini con disabilità davanti ad un aut aut: o lavorare o ricevere l’assegno. Inaccettabile. Uno scandalo. Una brutta storia fortunatamente a lieto fine. Perché tutto torna come prima, perché la dignità non si calpesta e lavorare per tante persone con disabilità significa vivere una vita vera, e per una società che lavora per l’inclusione vuole dire non calpestare la dignità dei più fragili.
Questo risultato è stato possibile grazie all’impegno di tutta la maggioranza. Grazie alle senatrici e ai senatori, grazie alle associazioni che, ancora una volta, dimostrano di essere il pilastro su cui costruire un Paese che non lascia indietro nessuno.